Asti Secco: si attende il benestare del Ministero per la nuova linea brut, con una modifica al disciplinare della Docg Asti, o il tutto è già passato?
A mettere in dubbio la cosa è il Sistema Prosecco che sembra non gradire questa novità, a suo avviso troppo simile al metodo Prosecco.
Il Consorzio dell’Asti ha fatto sapere che l’ok ministeriale è arrivato, ma al Consorzio del Prosecco non risulta. Quindi? Se da una parte il mondo dell’Asti Docg si vuole porre sul mercato con una novità sicuramente interessante, dall’altra il mondo del Prosecco sembra aver timore che questo possa essere l’ennesimo tentativo di imitazione della sua denominazione, come succede troppo spesso dall’estero.
Stefano Zanette, presidente del Sistema Prosecco, dichiara: «La Commissione tecnica legittima ha proposto emendamenti al testo presentato dal Consorzio per trovare soluzioni chiare in base alle norme attuali. Speriamo si faccia presto chiarezza».
Dal Forum di Santo Stefano Belbo l’assessore regionale all’Agricoltura Giorgio Ferrero e il direttore del Consorzio dell’Asti, Giorgio Bosticco, hanno fatto il punto della situazione: «La diatriba con il mondo Prosecco si discuterà il 10 marzo durante il Comitato Vitivinicolo. Se tutto andrà bene si partirà con la produzione dell’Asti Secco entro maggio. Questo vino non copia nessuno perché ha una sua identità forte e precisa e che cercherà di colmare fette di mercato perse durante gli anni, e dare la giusta produttività ai vigneti nelle zone di coltivazione».
Livio Oggero