Mer. Ott 30th, 2024

Domenica 11 giugno in Provincia di Asti sono 11 i Comuni chiamati al voto. Occhi puntati su Asti: nel capoluogo è corsa a sei per ottenere la nomina a Primo Cittadino

E’ iniziato il conto alla rovescia anche nell’Astigiano dove sono 11 i Comuni chiamati al voto: Asti, Capriglio, Castagnole Monferrato, Cerreto d’Asti, Mombercelli, Montegrosso d’Asti, Tonco, Valfenera, Vesime, Viale e Villanova d’Asti. Il numero di consiglieri comunali da eleggere è di 32 per Asti, 12 per Villanova d’Asti e 10 per i restanti Comuni più piccoli.
Per i Comuni al voto è considerata la popolazione legale risultante dal Censimento 2011 e determina la modalità di voto (turno unico o con turno di ballottaggio), il numero di consiglieri ed assessori degli organi istituzionali.
Le elezioni, per onore di cronaca, si svolgono anche in Provincia di Cuneo (Il capoluogo Cuneo è interessato), ma in territori in cui la rivista non è presente.
Dato statistico: in Italia si va al voto in 1.022 comuni, di cui 796 appartenenti a Regioni ordinarie e 226 a regioni a Regioni a statuto speciale, e sono 25 i capoluoghi di Provincia interessati (tra cui appunto Asti e Cuneo), e “battesimo al voto” per 9 nuovi comuni nati quest’anno da fusioni amministrative.
I riflettori sono puntati soprattutto su Asti dove, come sappiamo, sono sei i pretendenti alla poltrona di sindaco. Domenica 11 giugno (ore 7 – 23), o eventualmente domenica 25 giugno, data del ballottaggio, si conoscerà il successore di Fabrizio Brignolo, l’attuale sindaco che ha deciso di non più ricandidarsi.
I nomi dei candidati sono noti da alcuni mesi: Giuseppe Passarino con la lista civica di centrosinistra “Unitisipuò”; Angela Quaglia per il PDL, Angela Motta per il PD; Maurizio Rasero per il centrodestra; Biagio Riccio appoggiato dall’ associazione “Dalla parte degli astigiani” e Massimo Cerruti per il Movimento 5 Stelle. Le liste dei candidati per le elezioni dovranno essere presentate alle rispettive Segreterie comunali dalle ore 8 del 12 maggio alle ore 12 del 13 maggio.

PER NON SBAGLIARE: COME SI VOTA?

Andare a votare si dice che sia un’operazione semplice nella pratica: basta un foglio (scheda elettorale) ed una matita e, nel segreto della cabina, si può esprimere la propria idea politica segnando con una “x” il nome del candidato che si preferisce. Ma siamo sicuri che sia così semplice? In base alle indicazioni ufficiali dell’Ancitel (ancitel.it) cerchiamo di capire insieme come si fa a votare nel modo corretto, per questo turno di elezioni amministrative comunali.

Comuni inferiori ai 15mila abitanti

Si vota con una sola scheda per eleggere sia il Sindaco che i Consiglieri Comunali.
Ciascun candidato alla carica di Sindaco sarà affiancato dalla lista elettorale che lo appoggia, composta dai candidati alla carica di Consigliere.
Sulla scheda è già stampato il nome del candidato Sindaco, con accanto a ciascun candidato il contrassegno della lista che lo appoggia.
Il voto per il Sindaco e quello per il Consiglio sono uniti: votare per un candidato Sindaco significa dare una preferenza alla lista che lo appoggia.
Viene eletto Sindaco, il candidato che ottiene il maggior numero di voti.
In caso di parità di voti tra due candidati ci sarà il ballottaggio due domeniche dopo il primo turno. Anche in questo caso vince chi ottiene più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano.
Il Consiglio viene definito in questo modo: 2/3 dei seggi disponibili vanno ai candidati che hanno appoggiato il Sindaco vincente, il restante 1/3 viene assegnato alla lista/e perdenti.
In questo modo vengono formate la “maggioranza” e la “minoranza”.

Comuni superiori ai 15.000 abitanti

Ad Asti (76mila abitanti circa) si utilizzano queste regole. Si vota con una sola scheda, sulla quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di Sindaco e, a fianco di ciascuno, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.
Il cittadino può esprimere il proprio voto in tre modi diversi

Se si traccia un segno solo sul simbolo di una lista, si assegna la preferenza alla lista ed al Sindaco

Se si traccia un segno sul simbolo di una lista, eventualmente indicando anche la doppia preferenza di genere, in questo modo si esprimono due preferenze per i consiglieri comunali purché riguardanti candidati consiglieri di sesso diverso e appartenenti alla stessa lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato Sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto “voto disgiunto”

Se si traccia un segno solo sul nome del Sindaco, si vota solo il Sindaco e non la lista/e collegate

E’ eletto Sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).
Se non si raggiunge questa soglia, si torna a votare due domeniche dopo per il ballottaggio: vengono ammessi i due candidati sindaci con il maggior numero di voti. Vince le elezioni chi ottiene più voti, indipendentemente dal 50%.

Per stabilire la composizione del Consiglio si tiene conto dei risultati elettorali del primo turno e degli eventuali ulteriori collegamenti nel secondo. In pratica, se la lista o l’insieme delle liste collegate al candidato eletto Sindaco nel primo o nel secondo turno non hanno conseguito almeno il 60% dei seggi ma hanno ottenuto nel primo turno almeno il 40% dei voti, otterranno automaticamente il 60% dei seggi. I seggi restanti saranno divisi tra le altre liste proporzionalmente alle preferenze ottenute.

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