Alcuni proseguiranno il loro iter formativo con altre cinque settimane di lezioni a scuola, altri intraprenderanno una fase facoltativa di stage; altri torneranno a casa, con un ricco bagaglio culturale e gastronomico sulla cucina italiana.
Per ciascuno di loro, il momento dell’esame finale rappresenta una tappa fondamentale: sono chiamati a misurarsi nella preparazione di ricette della tradizione o moderno-creative eseguite a lezione e sorteggiate il giorno precedente la prova pratica da servire ad una giuria composta da otto membri. “In cattedra” gli chef Massimo Camia (proprietario dell’omonimo ristorante stellato a La Morra), Walter Ferretto (“Il Cascinalenuovo” di Isola d’Asti, una stella Michelin), Marco Adduci del scenografico “The Stage” di Milano e non solo: il comandante della stazione di Costigliole d’Asti, maresciallo capo Michele Sarcinelli, il capitano Alessandro Caprio della compagnia di Canelli, il redattore della rivista “Terra e Tradizione” Diego De Finis ed i due membri dell’Accademia Italiana della Cucina, i signori Donatella Clinanti e Piero Bava. Una commissione d’eccezione per valutare gli allievi da differenti prospettive e per tracciare un ritratto di coloro che, da ogni parte del Mondo, giungono all’Icif (Italian Culinary Institute for Foreigners) per divenire ambasciatori della cultura enogastronomica italiana. Tra le ricette valutate, i tradizionali agnolotti del plin al burro e salvia, l’insalata russa con il peperone ripieno di delicatezza di tonno e sua maestà il vitello tonnato, con altre squisitezze rivisitate in chiave moderna come i tartufini al miele presentati insieme ai classici “brutti ma buoni” ed alla panna cotta con frolla all’olio extra vergine d’oliva e caramello di fragole.
Gli studenti erano 17, quelli del Corso breve Brasile e Lingua Spagnola, provenienti da Italia, Nord, centro e sud America.