Si è tenuta sabato 8 settembre al mattino al Teatro Alfieri di Asti la cerimonia di premiazione dei produttori, provenienti da tutte le regioni italiane, che si sono meritati l’“Oscar della Douja d’Or 2018”, il massimo riconoscimento previsto dal regolamento del Concorso; e i 283 vini che, superando il punteggio di 87,33/100, hanno ottenuto la possibilità di fregiarsi del bollino “Premio Douja d’Or”.
Da quest’anno, il regolamento del concorso, oltre ai vini a doc, docg e bio, ha previsto la possibilità di partecipare anche per i vini a Indicazione Geografica Protetta (I.G.P.). Il bando è stato diffuso su tutto il territorio nazionale e le aziende vinicole interessate hanno inviato ad Asti i campioni di vino delle loro produzioni più prestigiose per le verifiche qualitative. Per questa edizione sono arrivati 864 campioni da 320 produttori.
Sono stati 283 i vini premiati, rappresentativi di 175 aziende, con una percentuale finale effettiva di riconoscimenti pari al 32,75% dei partecipanti. Dodici i vini piemontesi che possono vantare l’Oscar, seguiti in classifica dalla Liguria con 5 e dalla Sardegna con 4. Diciannove sono gli Oscar assegnati ai vini rossi, 16 ai bianchi e uno ai vini rosati, tra cui 2 vini bio e uno Igp.
Fondamentale il ruolo del territorio e dei produttori piemontesi, in grado di trainare a tutti gli effetti l’intero concorso, rappresentando il 41,7 % dei vini premiati. In questa cornice, fra le province piemontesi, ancora una volta Asti è stata la più premiata, con 52 etichette, seguita da Cuneo con 43 e da Alessandria con 19.
Maurizio Rasero, sindaco di Asti, ha portato il saluto della città, e si è complimentati con i produttori, sottolineando «come la sala del teatro Alfieri gremita desse un bello spaccato del lavoro e della qualità del vino italiano». A fargli eco Marco Lovisolo, per la Provincia di Asti e Giorgio Ferrero, assessore all’agricoltura della Regione Piemonte, che ha portato i saluti del presidente Chiamparino.
Ha presentato l’evento Michele Alessandria, maestro degustatore Onav e ex direttore, che ha passato simbolicamente il timone dell’associazione al suo successore Francesco Iacono.
Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, Mario Sacco, main partner della manifestazione, dopo le congratulazione ai produttori e alla Camera di Commercio ha posto l’accento sull’enoturismo e su come questo «possa essere il miglior veicolo di comunicazione della storia e della cultura di un intero territorio e della sua economia». Sacco ha anche annunciato l’importante mostra di Chagal proveniente da Seul, che sarà inaugurata il prossimo 27 settembre.
Il Prefetto Alfonso Terribile, salutando a nome del Governo nazionale, ha dato una interessante interpretazione della Douja: «Non c’è eccellenza senza cura, non c’è cura senza valore e Asti e l’Italia intera – ha detto – lo stanno sempre più dimostrando. L’affetto di Asti verso il suo Settembre deve essere un modello da seguire per l’intero paese».
A chiudere gli interventi il presidente della Camera di Commercio di Asti, Erminio Renato Goria che, portando i saluti e i complimenti a tutte le aziende premiate le ha invitate a «restare ad Asti nel week end per godere della nuova Douja disseminata per tutto il centro storico, del Festival delle Sagre, con la sfilata e il villaggio contadino, e di tutta l’offerta di cultura e gastronomia della città».