Erano più di tremila i figuranti in costume che ad Asti domenica 9 settembre hanno raccontato il Novecento contadino in occasione del Festival delle Sagre.
Lungo il percorso due ali di folla hanno applaudito le Pro loco astigiane. Da via Cavour a piazza Statuto e San Secondo, davanti allo stand di Piemonte Land of Perfection, poi corso e piazza Alfieri. Trattori, aratri, le mitiche vespe primi modelli, le biciclette, altro simbolo di questa civiltà che oggi, celebrando la sua storia, ci ha ricordato come eravamo, in uno splendido amarcord. Ogni paese, ogni Pro loco, ha messo in scena secondo lo scorrere delle stagioni, il lavoro nei campi, i mestieri, le feste contadine, i riti religiosi: dalla vendemmia al battesimo, dalla battitura del grano alla festa di leva. Ad accompagnare la sfilata “i Frustatori” di Rocchetta Tanaro con il Gruppo “I Controcorrente”, le bande musicali di Costigliole e Villa Franca e “Ji Arliquato”.
Sugli spalti allestiti e gremiti di piazza Alfieri tutte le autorità cittadine e i membri dell’Unpli.
La sfilata si è conclusa alle 12.30 circa in piazza Campo del Palio. Qui, decine di casette, una per ciascuna delle 41 pro loco, hanno cominciato a servire gli oltre 80 piatti in degustazione.
Si trattava di ricette tradizionali, tramandate di generazione in generazione e cucinate con materie prime del territorio. Agnolotti, risotti, tagliatelle e polente negli abbinamenti più vari. I grandi secondi della tradizione monferrina: bolliti, fritto misto, bagna cauda e tanti piatti ormai scomparsi dal menù dei ristoranti: come la “puccia” (soffice polenta sciolta nel minestrone di fagioli e condita con burro e formaggio) o il “baciuà”, lo zampino di maiale lessato, aromatizzato nell’aceto e fritto. I piatti tipici sono stati accompagnati da una degustazione di vino astigiano selezionato dall’Onav.