Dall’1 gennaio al 31 dicembre del 2018 la Città di Alba ha registrato 33 giorni di sforamenti sul valore di 50 microgrammi/m3 delle polveri sottili PM10 ed è il miglior risultato raggiunto dopo 16 anni. Per la prima volta, nel 2018 la capitale delle Langhe non ha superato il limite dei 35 giorni annui previsti dalla normativa in materia come il massimo dei giorni consentiti sul superamento dei PM10.
Per dare qualche cifra, nel 2006 la città ha superato il limite di PM10 per 121 giorni, nel 2009 per 80 giorni, nel 2016 i giorni di sforamento sono stati 38. Secondo i dati del Settore Ambiente comunale, in passato, la media annua delle concentrazioni del valore delle polveri sottili dal 2002 al 2006 è stata di 40,47 microgrammi/m3. Mentre dal 2014 al 2018 la stessa media si è abbassata a 28,13 microgrammi/m3.
Pertanto, ad Alba dal quinquennio 2002-2006 al 2014-2018 c’è stata una riduzione del 30,49% nei valori registrati di PM10.
«Esprimiamo soddisfazione per questo importante risultato – dichiarano il sindaco di Alba Maurizio Marello e l’assessore all’Ambiente Massimo Scavino – che non deve rappresentare un traguardo ma uno stimolo a continuare un percorso per una città sempre più ambientalmente sostenibile».
Da ottobre 2018 in città sono in vigore i provvedimenti antismog, in recepimento del “Nuovo accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria del bacino padano”.
Le misure antismog previste e condivise da Alba e Bra nell’ambito di un tavolo di concertazione per un’azione territoriale coordinata e congiunta, sono in vigore fino al prossimo 31 marzo e hanno carattere sia stabile che temporaneo. Quelli temporanei si attivano al verificarsi dello sforamento della concentrazione giornaliera di PM10 oltre i livelli di allerta prestabiliti, secondo un “semaforo antismog” a colori crescenti.