Il 2019 è stato proclamato l’anno del Dolcetto. Tra i vitigni autoctoni del Piemonte più tipici e diffusi, questa uva dà origine a vini freschi, morbidi e beverini, ma anche più complessi e di ottima struttura, capaci di invecchiare molti anni. Nonostante questa versatilità il Dolcetto ha perso il suo appeal sui consumatori.
Sarà il nome che non aiuta a identificare esattamente il vino, sarà quel retrogusto lievemente amarognolo, risultato: consumi ridotti, vigneti estirpati.
Per questo la Vignaioli Piemontesi promuove un ciclo di incontri per trovare soluzioni e nuove idee. La prima iniziativa è un seminario dal titolo evocativo: “Il Dolcetto in Alta Langa”, in programma domenica 17 novembre, ad Albaretto della Torre nell’ambito della Fera dji Plandrun.
«I cambiamenti climatici ci obbligano ad aprire una riflessione – anticipa Giulio Porzio, presidente di Vignaioli Piemontesi – sull’opportunità di orientare la coltivazione di questo vitigno su quote collinari più alte, oltre i 400 metri. Il Dolcetto è un vitigno che ama i terreni calcarei marnosi e predilige il clima collinare più fresco di collina. E allora la coltivazione in Alta Langa può essere la risposta giusta alla crisi del Dolcetto?».
Cercheranno di rispondere a questa domanda dalle 10,30, nella Chiesa della Confraternita dei Battuti di Albaretto della Torre Federico Spanna (Regione Piemonte) con il produttore Massimo Martinelli e l’enologo Gianpiero Gerbi. Modera Giancarlo Montaldo, giornalista e direttore responsabile di Barolo&Co. È atteso in giornata anche il presidente della Regione Alberto Cirio.
«Siamo orgogliosi di ospitare un dibattito sul Dolcetto – dice il sindaco di Albaretto Torre Luca Borgna – faremo un connubio enogastronomico con polenta e merluzzo che ci ricorda la Via del Sale. Ci sarà un banco assaggio con alcuni Dolcetti prodotti in Alta Langa».
In Langa vengono prodotte oltre 11,7 milioni di bottiglie di Dolcetto coltivato in circa 2200 ettari di vigneti. Sono più di 1547 i viticoltori che lo coltivano nella sola Langa (dati Consorzio Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani). Per informazioni: 0173/210311; cavassa@vignaioli.it
Foto: Bibadesign