Ven. Nov 22nd, 2024

 

Sul lato sinistro della chiesa dei Battuti si trova via Auberti, particolarmente interessante in quanto caratterizzata da abitazioni rurali originario del XVIII secolo, oggi ristrutturate, che mostrano ancora le caratteristiche architettoniche d’origine. Al termine si arriva al Parco della Rimembranza, una delle aree più belle di Castagnole Lanze

Il parco è una delle località da visitare assolutamente si se capita a Castagnole e questo per vari motivi. Per la presenza della torre ovviamente, ma anche per questo stesso spazio verde che il Comune ha deciso di dedicare alla memoria dei suoi caduti nella Prima Guerra Mondiale. Infatti nel parco sono presenti numerosi tigli, oltre un centinaio che sono stati ivi piantumati in ricordo appunto dei caduti. Monumenti offerti dalla natura per ricordare chi non c’è più, scomparso in uno degli eventi storici più drammatici del Novecento. Al centro del parco la torre, non antica come altre presenti nei paesi limitrofi e del territorio, ma con una storia davvero particolare, che vale la pena essere raccontata.

È stata edificata dal Conte Paolo Ballada di Saint Robert, militare e scienziato del Regno d’Italia vissuto nell’Ottocento, uomo di grande cultura che la nostra nazione un po’ forse ha dimenticato, ma non certo Castagnole Lanze. È nato a Verzuolo nel 1815 e all’età di 11 anni è entrato nell’Accademia militare di Torino dell’allora ancora Regno di Sardegna. Dopo una brillante carriera militare nel 1857 (L’Italia non era ancora nata) lasciò l’esercito in cui si era dedicato soprattutto allo studio e alla ricerca sulle polveri piriche per svolgere esclusivamente studi di fisica e scienze naturali. Continua le sue ricerca in campo balistico tanto da essere considerato fondatore della scienza del tiro dell’artiglieria moderna, ma non vanno trascurati i suoi studi sulla termodinamica, l’analisi matematica, la Meccanica e la fisica. Negli anni ’60 del XIX secolo era molto apprezzato negli ambienti scientifici inglesi e francesi, come esponente di spicco fra gli studiosi del neonato Regno D’Italia, sopratutto per gli studi sull’Ipsometria. Da non dimenticare il merito di aver fondato, insieme a Quintino Sella e Bartolomeo Gastaldi il Club Alpino italiano, ovvero il Cai, oggi istituzione prestigiosa a tutela della montagna.

Fin qui però nulla lo lega a Castagnole Lanze. Ma in tarda età decide di trasferirsi nel Comune al confine fra Langhe e Monferrato per proseguire soprattutto i suoi studi di Botanica e entomologia. Siamo nel 1878 e due anni dopo sul terreno che aveva acquistato e che aveva abbellito con piante da frutto e ornamento fece realizzare una torre alta 14 metri, disposta su due piani oltre al terrazzo, raggiungibile attraverso una comoda scala a chiocciola, edificio che utilizzava come osservatorio e per ricoverarvi la sua collezione di piante ed insetti. Sembra che i ragazzini di Castagnole gli fornissero esemplari di insetti per i suoi studi, dietro compenso. Purtroppo il periodo castagnolese del conte è durato solo sei anni. Nel 1884, ormai infermo, decise di tornare a Torino, ma prima cedette il terreno di sua proprietà (quello dell’attuale Parco della Rimembranza) al Comune. Che ora ne fa tesoro con la splendida area verde e con un percorso museale dedicato al conte con una serie di pannelli informativi accompagnano il visitatore in una sorta di viaggio fra gli studi e le passioni di questo scienziato dai numerosi interessi. Ovviamente la torre è visitabile e il terrazzo offre uno straordinario panorama aperto a 360°, da cui nelle giornate terse è possibile ammirare tutto l’arco alpino dal Monte Rosa alle Alpi Marittime, le colline di Langa e del Monferrato, le colline del Roero. Il percorso museale si conclude con una imponente scultura di circa 10 metri di altezza a forma piramidale, che richiama le discipline scientifiche alle quali il conte dedicò la sua vita di studi.

La torre è un monumento attrattivo sul territorio. Non a caso Castagnole Lanze da anni fa parte del circuito che riunisce le più belle residenze antiche del Piemonte denominato “Castelli aperti”; è entrata a fare parte dell’associazione Turris, che mette insieme i piccoli comuni che nel Basso Piemonte dispongono di una torre a partire da quest’anno ha dato vita in collaborazione con i Comuni vicini di Neive e Barbaresco al “Sentiero delle tre torri”. Si tratta di un percorso pensato e realizzato per visitatori che vogliono fra una bella passeggiata fra colline e vigneti, a piedi o in bicicletta, facilmente percorribile in un giorno e che riunisce appunto i monumenti principali dei tre Comuni vicini, tutti aperti alle visite. Fra l’altro è anche possibile con un biglietto cumulativo, visitarle tutte. Una sinergia che spinge i visitatori a conoscere meglio il nostro territorio.

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