L’Assessorato alla Cultura del Comune di Alba, il Centro Studi Beppe Fenoglio e la Cooperativa libraria La Torre, con il sostegno della Fondazione Ugo Cerrato e dell’Anpi Alba-Bra, presentano la mostra “Ricordati di non dimenticare”, dedicata a Nuto Revelli (Cuneo, 1919-2004) a cura di Paola Agosti e Alessandra Demichelis.
La mostra, costituita da quindici grandi pannelli fotografici esposti sotto il porticato del cortile della Maddalena, sarà sempre visitabile con accesso libero dal 22 aprile fino al 12 giugno. L’inaugurazione è prevista venerdì 22 aprile alle 17.30.
Il progetto è stato realizzato dalla Fondazione Nuto Revelli in collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in Provincia di Cuneo “Dante Livio Bianco” grazie al sostegno del Mic, del Consiglio regionale del Piemonte, della Città di Cuneo, delle Fondazioni Compagnia di San Paolo e Crt, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della nascita dello scrittore. Dopo le due tappe iniziali a Cuneo e a Torino, viene ora ospitata ad Alba per la ricorrenza del 25 aprile, anniversario della Liberazione.
Attraverso una serie di fotografie tratte dall’archivio personale di Nuto Revelli e oggi custodite dalla Fondazione a lui intitolata, viene ripercorsa la vita dello scrittore: le immagini raccontano la lunga esistenza dello scrittore a cominciare dall’infanzia e dalla prima giovinezza trascorse nell’Italia fascista, a Cuneo, dove Nuto cresce nutrendosi dei miti del nazionalismo imperialista e distinguendosi in varie discipline sportive. Il percorso prosegue con l’iscrizione all’Accademia militare di Modena e con la partecipazione, come ufficiale degli Alpini, alla guerra di Russia. Qui Revelli vivrà la terribile esperienza della ritirata che lo segnerà per sempre (perciò il titolo “Ricordati di non dimenticare”, frase che dirà a se stesso uscendo vivo da quell’inferno) e gli farà prendere coscienza del vero volto del fascismo, della monarchia e dell’esercito.
L’esperienza della guerra prosegue con l’adesione alla lotta partigiana, nella quale Nuto si distingue come valoroso comandante delle formazioni GL. Con il ritorno alla pace sono narrate le molte altre vite di Revelli che, dopo la Liberazione, ha lasciato l’esercito e per mantenersi, per i successivi trent’anni, commercerà in metalli, dedicando tutto il suo tempo libero alla ricerca orale e alla scrittura. L’impegno di Revelli continuerà fino alla morte su molti altri fronti: politici, sociali, ambientali e di difesa della memoria antifascista. L’esposizione ci mostra anche lo scrittore in alcuni dei suoi luoghi più amati insieme agli amici di sempre.