Mercoledì 30 novembre alle 21, sarà lo spettacolo “Furore”, tratto dall’omonimo romanzo di John Steinbeck, e con uno strepitoso Massimo Popolizio, ad aprire la stagione di prosa del Teatro Sociale “G. Busca” di Alba.
Nell’estate del 1936, il San Francisco News chiese a John Steinbeck di indagare sulle condizioni di vita dei braccianti sospinti in California dalle regioni centrali degli Stati Uniti, soprattutto dall’Oklahoma e dall’Arkansas, a causa delle terribili tempeste di sabbia e dalla conseguente siccità, che avevano reso sterili quelle terre coltivate a cotone. Il risultato di quell’indagine fu una serie di articoli da cui l’autore americano generò, tre anni dopo, nel 1939, il romanzo “Furore”.
Raccontando le sventure della famiglia Joad, e i motivi di una delle più devastanti migrazioni di contadini della storia moderna, Popolizio dà vita a un racconto realista e visionario, ancora sorprendente per la sua dolorosa attualità.
Scrive Emanuele Trevi, che ne ha curato l’adattamento: “È una straordinaria figura di narratore – nello stesso tempo arcaica e modernissima – che può prendere forma in un lavoro di drammaturgia basato sul capolavoro di John Steinbeck. E forse non c’è un attore, nel panorama teatrale italiano, più in grado di Massimo Popolizio di prestare a questo potentissimo, indimenticabile «story-teller» un corpo e una voce adeguati alla grandezza letteraria del modello. Leggendo Furore, impariamo ben presto a conoscerlo, questo personaggio senza nome che muove i fili della storia. Nulla gli è estraneo: comprende il cuore umano e la disperazione dei derelitti come fosse uno di loro, ma a differenza loro conosce anche le cause del loro destino, le dinamiche ineluttabili dell’ingiustizia sociale, le relazioni che legano le storie dei singoli al paesaggio naturale, agli sconvolgimenti tecnologici, alle incertezze del clima. Tutto, nel suo lungo racconto, sembra prendere vita con i contorni più esatti e la forza d’urto di una verità pronunciata con esattezza e compassione”.
La serata sarà dedicata alla memoria di Enrico Serafino, amico del Sociale e promotore della vita culturale cittadina. Massimo Popolizio lo racconta così: “Il mio ricordo di Serafino è di un uomo estremamente dolce; lo ricordo sempre alla fine degli spettacoli, mi aspettava, spettacoli anche importanti o che duravano molte ore. Ricordo che ha insistito moltissimo per avere Furore ad Alba. Io penso che questo spettacolo, il Teatro di Alba, possa dedicarlo a lui, un uomo appassionato, competente, che aveva anche il teatro come modo di vedere il mondo … per questo sono felice anch’io di dedicarlo a Serafino.”