Si è tenuta, mercoledì 17 maggio, nella sede della scuola in corso Michele Coppino ad Alba, la cerimonia di intitolazione a Gino Strada del Cpia 2 Alba Bra Mondovì, Centro Provinciale Istruzione per Adulti, alla presenza del dirigente scolastico Gianni Sergi, dei sindaci di Alba e Bra Carlo Bo e Gianni Fogliato e della Responsabile della comunicazione di Emergency Simonetta Gola Strada. Nella mattinata sono anche state svelate due targhe agli ingressi dell’istituto albese.
La scuola statale con sedi ad Alba, Bra e Mondovì propone corsi finalizzati al conseguimento dell’obbligo scolastico, collabora con gli istituti superiori per i corsi serali per il diploma, offre corsi di alfabetizzazione dell’italiano come seconda lingua e corsi di lingue straniere.
Il dirigente scolastico ha letto il saluto di Paolo Farina, dirigente del Cpia di Bari “Gino Strada” con cui è stato siglato un gemellaggio, Emilio Porcaro, presidente della rete Ridap (Rete Italiana Istruzione degli Adulti), e Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e per il Pnrr.
«È un nome che ci onora – ha detto il dirigente Gianni Sergi – e che ci carica di una grande responsabilità, portare avanti il messaggio di Gino Strada, costruendo una scuola più inclusiva e solidale. Il nuovo logo evidenzia la centralità dell’allievo. Il libro rappresenta la conoscenza e le competenze, la curva le colline del nostro territorio, la mano la scuola che sostiene i processi di apprendimento, l’arcobaleno l’inclusione e il passaggio dei singoli alunni a una condizione migliore. L’ovale, infine, è simbolo di vita e rinascita. A breve realizzeremo anche un murales con il volto di Gino Strada».
Il sindaco di Alba Carlo Bo ha aggiunto: «I flussi migratori non si possono fermare, ma solo gestire. Anche noi italiani siamo stati protagonisti in passato di importanti periodi di migrazione all’estero. E’ necessario lavorare insieme per l’integrazione e trasmettere questi valori ai nostri giovani. Facciamo nostro il pensiero di Gino Strada che ripeteva che i diritti devono essere di tutti, altrimenti sono privilegi. Questa scuola è un esempio importante di inclusione del nostro territorio e l’intitolazione di oggi a un uomo che ha messo la sua competenza medica, la sua caparbietà e la sua umanità al servizio di chi ne aveva bisogno, un grande monito».
Spiega Simonetta Gola Strada di Emergency: «Gino ha speso la sua vita in base a principi semplici, l’antifascismo, il rifiuto della violenza e della sopraffazione e il lavorare per la democrazia e il confronto. Non si spaventava davanti a niente, per lui non esisteva la parola impossibile e nulla era inevitabile perché si può sempre provare a cambiare la situazione. Può sembrare difficile farlo da singoli, ma insieme si può. Al di là dei contenuti specifici di quella che è stata la sua attività insieme con Emergency, credo sia importante il modo in cui li ha affrontati, valori che possono essere condivisi».