Gio. Ott 17th, 2024

 

Formare i professionisti sanitari attraverso un’esperienza pratica e realistica, che permetta di affrontare situazioni complesse e migliorare le capacità decisionali in un ambiente controllato e sicuro.

Questo l’obiettivo del Laboratorio di simulazione avanzata (Labsi), inaugurato venerdì 27 settembre all’interno dell’ospedale Michele e Pietro Ferrero di Verduno. Un progetto nato dall’unione delle energie di Fondazione Ospedale Alba-Bra e Asl Cn2, che ha dato forma alla grande generosità della signora Maria Franca e del dottor Giovanni Ferrero.

All’interno del Labsi sono presenti tre sale simulazione per sessioni di training in ambito area Emergenza-Urgenza, che potranno diventare sala operatoria, letto di rianimazione, shock-room del Pronto Soccorso, sala parto, reparto ordinario, a seconda degli scenari clinici che verranno organizzati. Ciascuna sala è dotata di simulatori di ultima generazione, per garantire il massimo livello qualitativo e tecnologico dell’attrezzatura. Inoltre il centro ha a disposizione due Control Room, per la registrazione e trasmissione in streaming degli scenari, e una “Skill area” ad alta fedeltà, per la simulazione con diverse tipologie di allestimenti: stazione di ecografia e diagnostica, micro-simulazione virtuale e in realtà aumentata.

L’uso della simulazione nella formazione è un modo efficace e sicuro per fornire un’esperienza pratica nella gestione dei rischi clinici.

Tra i vantaggi spiccano la possibilità di apprendere in un ambiente clinico controllato esente da rischi per il paziente, di acquisire familiarità con i device reali e con la standardizzazione dell’assistenza e delle cure, ma anche l’implementazione della capacità per i professionisti della sanità di gestire in maniera appropriata lo stress, la comunicazione e le emozioni in team multidisciplinari e in situazioni di emergenza-urgenza. Per le sue caratteristiche, il Laboratorio di simulazione avanzata del “Ferrero”, si configura oggi come il primo in Piemonte in un ospedale non universitario.

 

Foto Mauro Gallo

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