“L’Anticamera della morte”, “Il lichene spregiudicato”, divenuto proprietà del Comune di Alba grazie a una raccolta fondi cittadina, “L’ansa dei pesci dolci”, il “Diario emozionale”, esempio unico di dipinto in forma di libro: sono solo alcune delle opere per la prima volta riunite insieme nel progetto espositivo “Era Gallizio. Pinot Gallizio e la scoperta della preistoria: reperti, opere, collezionismo”.
La Città di Alba ha realizzato la mostra in collaborazione con l’Archivio Gallizio di Torino e il Centro Studi Beppe Fenoglio e con il supporto della Gam – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, curata da Maria Teresa Roberto, curatrice del Catalogo generale delle opere di Gallizio, la mostra è allestita negli spazi del Museo civico Federico Eusebio, che conserva molti reperti da lui donati, frutto delle ricerche condotte tra il 1943 e il 1949.
Si tratta, infatti, di un focus espositivo inedito, dedicato all’interesse dell’artista nei confronti dell’archeologia e della preistoria.
La mostra è stata inaugurata sabato 12 aprile alla presenza anche della direttrice della Gam Chiara Bertola e del presidente del Centro Studi Fenoglio Riccardo Corino, e il taglio del nastro ufficiale al pomeriggio con il sindaco Alberto Gatto e l’assessora alla Cultura Caterina Pasini.
Testi d’epoca, fotografie e manoscritti inediti, tra cui un registro sul quale Pinot Gallizio prendeva nota degli esiti delle sue indagini, raccontano la storia di quei ritrovamenti, che hanno avuto il merito di risvegliare l’interesse per la stazione neolitica di Alba e di aprire la via a successivi cicli di scavi.
L’esposizione è stata resa possibile grazie al contributo di Fondazione Crc, Banca d’Alba, Mollo Noleggi e grazie al supporto della Fondazione Ferrero. La mostra rimarrà aperta fino al 12 ottobre visitabile negli orari di apertura del Museo civico Eusebio. L’ingresso alla mostra è incluso nel biglietto del Museo.