Alla luce della morte di Papa Francesco, Jorge Bergoglio, avvenuta questa mattina, lunedì 21 aprile, ripubblichiamo l’articolo uscito sul numero di dicembre del 2022 della nostra rivista Terra & Tradizione per documentare la sua visita ad Asti e sul territorio astigiano, nei luoghi di origine della sua famiglia.
Il fine settimana fra il 19 e il 20 novembre (del 2022, ndr) è stato un momento storico per il Monferrato che verrà ricordato molto a lungo. Tutti coloro che in qualche modo (e sono stati in tanti) hanno partecipato alla vista di Papa Francesco primo Jorge Bergoglio nel territorio di Asti, potranno dire “Io c’ero”.
Delle radici astigiane del Papa, si sa fin dalla sua elezione al Soglio Pontificio: il Papa che viene “dalla fine del mondo”, secondo una sua espressione è anche parte del nostro mondo, e questo è apparso chiaro proprio nel corso della sua visita in Piemonte il 19 e 20 novembre.
La cronaca delle due giornate è nel complesso veloce da riassumere. Dopo le visite in forma privata a Portacomaro e Tigliole, sabato 19 novembre, con l’incontro della parte italiana della sua famiglia, il Santo Padre è giunto ad Asti nella giornata di domenica.
La città lo ha accolto con un eccezionale riscontro di pubblico lungo tutto il percorso che la Papamobile ha fatto per arrivare in piazza Cattedrale per la Santa Messa.
Qui una nutrita rappresentanza di Sindaci dell’Astigiano e Consiglieri provinciali ha salutato con grande emozione il suo arrivo. Ma prima del suo arrivo in mattinata il sindaco Maurizio Rasero, la giunta comunale ed il Presidente del Consiglio comunale astigiano Federico Garrone in rappresentanza del Consiglio gli avevano consegnato la pergamena contenente le motivazioni del conferimento della cittadinanza onoraria.
«Un’esperienza di fede e umana incredibile che ho affrontato con le lacrime agli occhi per l’emozione e la commozione delle parole detteci dal Papa – aveva commentato il primo cittadino – soprattutto nel momento in cui il Santo Padre si è definito astigiano come noi». Rasero ha poi aggiunto: «È difficile descrivere a parole il turbinio di emozioni che ha accompagnato la visita di Papa Francesco. La sua presenza in terra astigiana è stata un fatto epocale che nessuno dei presenti potrà mai dimenticare. Un infinito “Grazie” va al nostro Francesco e a tutti coloro che hanno collaborato alla macchina organizzativa. Eventi di così straordinaria portata dimostrano l’unicità di Asti e della sua provincia nel mondo nonché l’importanza del lavoro di squadra, impeccabile per l’occasione».
E sono stati davvero tanti, come già evidenziato coloro che a vario titolo hanno partecipato a questo evento. La visita del Papa è stata accompagnata da una vera mobilitazione che va oltre la presenza fisica delle tante persone in piazza domenica mattina. Si segnalano ad esempio la Croce Verde di Asti, e quelle di Mombercelli e Castagnole delle Lanze insieme alla Croce Rossa di Asti, che hanno assicurato l’assistenza sanitaria, a titolo gratuito.
Domenica sono stati impegnati circa 50 volontarie e volontari e sette autoambulanze per il soccorso con personale sanitario a bordo. Squadre a piedi sono state dislocate lungo il percorso che il Papa ha fatto per raggiungere la Cattedrale e nella stessa Cattedrale in concomitanza con la Messa.
Gli studenti dell’Afp Agenzia di Formazione professionale “Colline Astigiane” di Agliano Terme, in occasione del compleanno di sua cugina Carla Rabezzana, che ha spento 90 candeline ha preparato una maxi torta. Alla festa di compleanno, in Vescovado ad Asti, era presente anche una rappresentanza di giovani studenti del corso di sala e di cucina che ha servito e ha raccontato al Papa come hanno preparato il dolce. Erano accompagnati dagli chef Gino Minacapilli e Ivan Cussotti, e dai maître di sala Luca Icardi e Franco Mo, tutti docenti della scuola di Agliano. In segno di riconoscenza, Papa Francesco ha firmato, solo con il suo nome, il progetto-disegno della grande torta. La signora Carla ha scritto accanto alla firma del cugino: “Una torta meravigliosa. Grazie Carla”. «È stata una grande emozione avere l’onore di fare la torta per la cugina del Papa – commenta Annalisa Conti, presidente dell’Afp – non potevamo chiedere di meglio per iniziare i festeggiamenti dei primi 50 anni della nostra scuola, che dal 1972, forma professionisti della ristorazione e nel campo alberghiero».
L’associazione “Oro, incenso e Mirra”, che ogni anno riunisce attorno al tema del presepe dieci paesi dell’Astigiano (Aramengo, Castagnole delle Lanze, Castagnole Monferrato, Cocconato, Frinco, Grana, Monale, Montegrosso d’Asti, Passerano Marmorito, San Damiano) ha condiviso con il Santo Padre, uno dei presepi. L’ha creato Daniela Richetta e arriva da Schierano. Ricorda le origini contadine del trisnonno del Papa Giuseppe Bergoglio, con grappoli di malvasia passita e spighe di grano. «Il presepe è per noi un modo di fare comunità, di stringerci e riflettere attorno a un simbolo, di esprimere una preghiera nell’azione e nella condivisione – ha spiegato Marengo -. Con la speranza di far arrivare al Santo Padre la nostra riconoscenza per aver onorato queste terre con la sua visita, e insieme a essa la stessa gioia, lo stesso amore, lo stesso calore per il Santo Natale che ci apprestiamo a vivere».
La Cia di Asti ha omaggiato il Papa con un dono semplice che simboleggia la vicinanza degli agricoltori alla sua missione di fede e fratellanza. In un vaso sono stati raccolti la terra del Monferrato e i semi di grano e grignolino offerti dai soci.
Innumerevoli sono state le testimonianze di commozione giunte dalla terra astigiana per questa occasione, che non sarà certamente dimenticata.