Dom. Nov 24th, 2024

 

Non ha ancora un nome, ma la campagna che promuove l’affidamento famigliare, in procinto di avviarsi, un motivo forte lo ha già individuato. Ha iniziato a delinearsi nel corso dell’incontro tra operatori e un nutrito gruppo di genitori affidatari svoltosi giovedì 14 marzo in Municipio ad Asti.

L’accoglienza di un bambino o un adolescente, che sta vivendo un temporaneo momento di difficoltà nella sua famiglia naturale si identifica come il dono di tempo, di un tetto, di cura e accudimento.

«Già nel settembre scorso – ha ricordato il sindaco Maurizio Rasero – l’Amministrazione aveva deliberato sull’argomento proponendo di fare passi avanti per ricercare nuove disponibilità di singoli e famiglie e rispondere alle esigenze presenti nella nostra comunità».

Senza essere lasciati soli in questa delicata impresa, l’ affidamento familiare è disciplinato da una legge dello Stato, e prevede orientamento e sostegno da parte dell’equipe affido, un assistente sociale, uno psicologo, un operatore socio sanitario) del Servizio Minori dell’Assessorato Politiche sociali. La campagna di sensibilizzazione prevede incontri nelle scuole, con le associazioni di territorio, l’Università, le parrocchie, coinvolgendo quindi tutti quei contenitori in cui possono essere intercettate delle persone idonee e disponibili.

Alcune famiglie hanno raccontato la loro esperienza di affidamento residenziale e diurno, condividendo gli aspetti emotivi e arricchenti di questa esperienza. «Siamo impegnati ad ampliare il nostro sguardo, rileva l’assessore Mariangela Cotto, favorendo quelle famiglie che vorranno per un po’ di tempo donare spazio nella casa e nella propria vita a un bimbo/a progettando insieme quel di cui hanno bisogno».

Una madre affidataria da lungo tempo ha ringraziato i Lions per l’acquisto di lenti e il professionista volontario delle Banca del Dono per le visite oculistiche fruite gratuitamente: 61 bimbi già visitati dal dott. Pier Elio Prosio e 20 occhiali regalati dai Lions. Presente all’incontro anche la Garante comunale dell’infanzia Saveria Ciprotti, con la quale il Servizio minori intende promuovere iniziative per la tutela e la prevenzione del disagio minorile.

Da un bisogno, come è stato evidenziato riguardo l’esigenza di accogliere minori stranieri non accompagnati, cioè senza parenti al seguito, (oltre 13.000 nel nostro Paese), nasce la possibilità di realizzare anche affidi omoculturali, in famiglie provenienti dalla medesima area geografica.

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