“La carica delle 97.948”. Se parafrasiamo il famoso cartone animato del 1961 “La Carica dei 101” della Walt Disney, il paragone calza a pennello: come erano vivaci ed intraprendenti i 101 dalmata, così lo sono le imprese capitanate dalle donne piemontesi. Il numero rappresenta il 22,3% delle imprese registrate in Regione, ed operano prevalentemente nei settori del commercio, dell’agricoltura e dei servizi alla persona. Questo 22.3% si può ancora dividere così: 9.8% le titolari sono straniere, e per il 12.1% sono giovani imprenditrici. L’universo femminile nel mondo del lavoro è quindi molto vivo a livello di potere decisionale.
Nel 2016 sono nate 7.396 imprese femminili (7.535 hanno cessato l’attività, per diversi motivi) e la vivacità al femminile è in controtendenza rispetto alla media nazionale perché fa segnare un +1% di crescita. «L’imprenditoria femminile riveste un ruolo fondamentale nell’economia del nostro territorio, mostrando una tenacia che sorprende da anni – commenta Ferruccio Dardanello, Presidente Unioncamere Piemonte -. Il Sistema camerale dedica un’attenzione particolare alle imprenditrici: presso tutte le Camere di commercio piemontesi sono costituiti i CIF, Comitati provinciali per la promozione dell’imprenditoria femminile, che, in collaborazione con enti pubblici e privati, si occupano di sviluppo e qualificazione della presenza delle donne nel mondo dell’imprenditoria, promuovendo azioni per il miglioramento dell’accesso al credito per le imprese femminili, attività di formazione e indagini conoscitive per analizzare le dinamiche che caratterizzano il legame donna-impresa».
Se guardiamo un po’ più a fondo possiamo notare come le donne siano specializzate nelle attività dei servizi, alloggio e ristorazione.
A livello di “forma giuridica” le Imprese Individuali rappresentano il 68%. Le Società di persone sono il 18.7% e l’11.9% le società di capitale (queste ultime in crescita). E nelle Province di Asti ed Alessandria l’impronta femminile si fa sentire di più.