In Provincia di Cuneo si è verificato brusco crollo del fatturato in 6 cantine su 10 in questo periodo di emergenza sanitaria, con l’allarme liquidità che mette a rischio il futuro dei nostri vini.
Coldiretti Cuneo sottolinea come la chiusura forzata di ristoranti, bar, alberghi e agriturismi alla vigilia delle festività pasquali, che tradizionalmente segnano l’avvio della stagione turistica sulle colline del territorio provinciale, metta a dura prova le piccole e medie aziende vitivinicole che effettuano vendita diretta.
A causa del blocco del commercio e delle disdette di ordini oltre confine, sono in sofferenza anche le cantine che lavorano in larga parte con i paesi stranieri, in particolar modo i vitivinicoltori dell’Albese, delle Langhe e del Roero, che trovano oltre confine il miglior mercato, esportando il 75% delle bottiglie prodotte per un valore di 450 milioni di euro su un totale stimato di 600 milioni ogni anno.
Le perdite per i vitivinicoltori della Granda, secondo Coldiretti Cuneo, si attestano tra il 60% e il 70%.
«Senza vendite, le aziende non riescono a far fronte ai pagamenti e a finanziare il ciclo produttivo che, dalla campagna alla cantina, non si può fermare. Le misure messe in campo con il blocco delle rate di mutui, prestiti, tasse, contributi – dichiara il Delegato Confederale di Coldiretti Cuneo Roberto Moncalvo – sono certamente utili ma non bastano: è indispensabile mettere a disposizione delle aziende vitivinicole liquidità sotto forma di prestiti a lunga scadenza a tasso zero e garantiti dallo Stato, pari ad una percentuale del fatturato dell’anno precedente, da erogare attraverso una semplice richiesta alle banche. Un intervento veloce e semplice che dovrebbe essere garantito indipendentemente dalla dimensione aziendale, al quale va aggiunta anche una compensazione a fondo perduto sulle perdite subite sotto forma di “risarcimento del danno”».
Coldiretti chiede, infine, di sostenere con investimenti pubblici e privati la ripresa delle esportazioni finanziando un piano straordinario di comunicazione sul vino, che rappresenta da sempre all’estero un elemento di traino per l’intero Made in Italy, alimentare e non. Le risorse dovranno arrivare anche dall’Unione europea con misura Ocm promozione che dovrà consentire alle cantine di utilizzare i fondi anche per attività di informazione e promozione sul mercato interno ed europeo.