Quattro anni per completare i 9 km mancanti dell’Asti-Cuneo: due e mezzo per il primo lotto (2.6b) che va da Alba a Verduno, e un anno e mezzo per terminare quello da Verduno a Cherasco (2.6a). È il cronoprogramma annunciato venerdì 19 giugno dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, che al Castello di Grinzane Cavour ha convocato i vertici della società concessionaria per fare il punto sulla data di partenza dei lavori.
Presente l’intera Giunta regionale, a cominciare dal vicepresidente Fabio Carosso e dall’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Gabusi. Con loro i presidenti delle Province di Asti e Cuneo, Paolo Lanfranco e Federico Borgna, una delegazione di sindaci del territorio guidata dai primi cittadini di Alba, Asti e Cuneo. A rappresentare la società Autostrada Asti-Cuneo il presidente Giovanni Quaglia e l’amministratore delegato Bernardo Magrì.
«Le opere bisogna finirle. Dopo aver completato in un anno dal nostro insediamento l’ospedale di Verduno, che sarà operativo pienamente da luglio, adesso possiamo concentrarci sull’Asti-Cuneo, che il nostro territorio aspetta da più di 30 anni», ha dichiarato il presidente Cirio al termine dell’incontro.
Il cronoprogramma partirà dal momento della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della delibera assunta dal Cipe il 14 maggio scorso, che autorizza il meccanismo di finanziamento senza dover ottenere il parere preventivo dell’Unione Europea. «Per avere certezza che la pubblicazione avvenga prima della fine dell’estate – ha sottolineato il presidente Cirio – andremo a Roma con una delegazione di sindaci del territorio dal premier Conte, al quale chiederemo anche garanzie per i 100 milioni di euro di opere complementari promesse a suo tempo».
Dall’incontro sono emerse due importanti novità: non sarà richiesto il pagamento del pedaggio per andare all’ospedale di Verduno sia da Alba che da Cuneo, «perché sarebbe assurdo, dopo che si è aspettato l’ospedale 20 anni e l’autostrada 30, metterla a pagamento quando la si deve usare per andare a farsi curare». Non verrà inoltre realizzata la discarica inizialmente prevista nel primo tratto perché superata dalle nuove progettazioni.
«Siamo pronti ad ascoltare tutti – ha concluso il presidente Cirio parlando, al termine dell’incontro, con alcuni esponenti di associazioni ambientaliste della zona – ma non siamo disponibili a perdere neanche più un minuto».
«Grazie all’impegno del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli e all’attuale Governo è stato fatto un passo avanti – ha detto il consigliere regionale Pd ed ex sindaco di Alba Maurizio Marello –. Il finanziamento delle opere complementari (che riguardano principalmente la Strada provinciale 7 tronco Roddi-Pollenzo, il “Terzo ponte” sul Tanaro, la Bretella di scorrimento veloce sud-ovest di Asti e la SP422 di Cuneo) è tuttora da definire» , dichiara l’ex sindaco di Alba al termine dell’incontro a cui ha preso parte in qualità di consigliere regionale, «Il presidente Cirio intende studiare con il Governo una soluzione per rimediare i fondi ma tale lotto era a carico della società concessionaria, così come il tunnel sotto il Tanaro che non verrà invece realizzato. Oggi il Gruppo Gavio di fatto non ha più oneri finanziari per la realizzazione dell’autostrada quindi si faccia carico delle opere complementari».