Il sindaco di Alba Carlo Bo ha voluto essere presente venerdì 10 luglio, di fronte alla sede albese della Miroglio in via Santa Barbara insieme ai lavoratori della Stamperia di Govone di cui è stata annunciata la chiusura.
Sul piazzale si è confrontato con diversi dipendenti e con i sindacalisti Angelo Vero (Cisl), Maria Grazia Lusetti (Cgil) e Vito Montanaro (Uil). «Una vicenda che tocca non solo la città e il territorio visto che stiamo parlando di una delle aziende albesi che ha contribuito alla storia imprenditoriale del Paese riuscendo ad affermarsi a livello internazionale – dichiara il primo cittadino –. Sono davvero amareggiato e dispiaciuto per questo epilogo drammatico. Ora però dobbiamo essere pragmatici e trovare soluzioni concrete per i 151 lavoratori che rappresentano altrettante famiglie, molte monoreddito, e perché non ci sia un effetto domino anche su altri dipendenti dell’azienda.
Come Comune – prosegue Carlo Bo – la prossima settimana organizzeremo degli incontri con la proprietà, con le sigle sindacali e con gli esponenti istituzionali che ora devono andare oltre i colori politici e unirsi per dare risposte veloci. Sto inoltre cercando di coinvolgere le aziende del nostro territorio, che può contare su un tessuto sano, per trovare una nuova occupazione a quanti non sarà possibile ricollocare in Miroglio. Allo stesso modo, ci confronteremo con il sistema bancario locale che sono certo farà la sua parte. Il tessile non sta vivendo anni facili, non voglio entrare in dinamiche imprenditoriali che non mi competono, anche se qualcosa a livello gestionale sicuramente non ha funzionato. Adesso, per prima cosa, dobbiamo fare in modo che vengano attivati tutti gli ammortizzatori sociali e che le spettanze vengano pagate nel più breve tempo possibile».