Riqualificazione del paesaggio, sviluppo sociale ed economico delle comunità locali, cambiamenti climatici in agricoltura, tutela dei beni materiali e immateriali. Sono questi i temi della 12° edizione del Festival del paesaggio agrario in programma dal 9 ottobre al 6 novembre per iniziativa dell’Associazione culturale “Davide Lajolo” e dell’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, ente gestore del sito Unesco. Cinque incontri tra Asti, Nizza Monferrato e Santo Stefano Belbo, in collaborazione con l’Amministrazione provinciale di Asti e Alessandria, l’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Asti, la Fondazione Cesare Pavese, la Città di Nizza Monferrato, il Polo Universitario Uni-Astiss, il Centro Studi sulla collina e il Master di sviluppo locale dell’Università del Piemonte Orientale.
Prendendo spunto dalle parole di Cesare Pavese “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti” (La Luna e i Falò), il Festival rifletterà sullo sviluppo delle comunità rurali con l’obiettivo di fornire una cassetta degli attrezzi ad amministratori, produttori e operatori economici.
Il punto di partenza sono gli obiettivi previsti dal Piano di sviluppo rurale 2021-2026 dell’Unione Europea, che intendono rafforzare il tessuto socioeconomico delle aree rurali puntando sui giovani, la bio-economia, l’inclusione sociale, la tutela dell’ambiente e l’azione sul clima. Parole chiave del programma sono: sicurezza alimentare, ricerca, tecnologia e digitalizzazione.
Il Festival, sottolinea Laurana Lajolo, ideatrice del programma, «nei suoi dodici anni di attività, ha seguito il percorso del riconoscimento Unesco, ha evidenziato problematiche e criticità della coltura della vite e della tutela paesaggistica, ha anticipato alcuni orientamenti di sviluppo. Quest’anno punta la sua attenzione alla qualificazione degli insediamenti abitativi in territorio rurale e a un rilancio dei legami di comunità, non sottacendo le profonde trasformazioni in atto dovute ai cambiamenti climatici».
Per l’ente gestore del sito Unesco è particolarmente significativa l’attenzione che il Festival intende dedicare agli amministratori locali.
«Il coinvolgimento dei Comuni è stato essenziale per ottenere il riconoscimento dall’Unesco e continua ad essere fondamentale per la tutela e la valorizzazione del sito – commenta Gianfranco Comaschi, presidente dell’Associazione Patrimonio. Questa edizione si caratterizza per l’approfondimento dedicato ai piccoli comuni, ai borghi che con la loro storia e le loro peculiarità sono parte integrante del valore universale. Le problematiche che gli amministratori sono costretti ad affrontare ogni giorno sono tante, a cominciare dalla funzionalità di servizi essenziali che in molte aree sono ancora carenti, dalla viabilità alle reti informatiche. In assenza di interventi concreti e rapidi, il territorio non potrà godere a pieno il prestigio collegato al riconoscimento mondiale».
Il direttore del sito Unesco, Roberto Cerrato sottolinea che «il progetto di Festival realizzato in sinergia con l’Associazione Davide Lajolo e Laurana Lajolo in particolare, ha sfidato le avversità e le difficoltà del momento: pur con tutte le precauzione del caso abbiamo scelto di confermare gli appuntamenti in presenza, perché il dialogo e il confronto tra persone che si guardano negli occhi è senza dubbio più forte e pervasivo. Il Festival – prosegue Cerrato – sarà l’occasione per fare una riflessione sullo sviluppo del territorio con chi lo gestisce e ne progetta il futuro a livello politico, urbanistico, culturale e scientifico. Uno dei momenti di confronto riguarderà l’impatto dei cambiamenti climatici. Un tema su cui stiamo lavorando con un importante progetto finanziato dal Mibact che ci porterà anche a colloquiare con altri siti Unesco nel mondo, in primis la Borgogna».
Gli incontri si aprono con la proiezione di video dedicati a Davide Lajolo, a Cesare Pavese, a esposizioni d‘arte. Partecipano agli incontri studiosi, professionisti, operatori agricoli, rappresentanti di categoria, dirigenti dei settori economici, amministratori.
Per conoscere nel dettaglio il programma consultare il sito: www.adlculture.it.