Il Premio Cesare Pavese 2020 si svolgerà in diretta online da Santo Stean Belbo domenica 25 ottobre e non più in presenza, come precedentemente previsto.
La Fondazione Cesare Pavese, ente organizzatore, non rinuncia all’appuntamento tradizionale legato alla figura di Cesare Pavese e, per rispettare le nuove normative di sicurezza dovute all’emergenza Covid-19 previste dal Dpcm 18 ottobre 2020 e contribuire a evitare la diffusione del contagio, trasferisce online la cerimonia di premiazione.
L’appuntamento si svolgerà così a porte chiuse, ma in diretta streaming, sempre alla Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, sconsacrata negli anni ’20 del ‘900, in cui fu battezzato Cesare Pavese. Sarà visibile da tutti a partire dalle 10 sul sito e sulla pagina Facebook della Fondazione Cesare Pavese.
I vincitori dell’edizione numero 37 che nel corso della cerimonia racconteranno il loro pavese e terranno ciascuno una breve lectio magistralis dedicata alla propria attività culturale per la quale vengono premiati, sono: Eraldo Affinati (narrativa), Renata Colorni (editoria), Elton Prifti e Wolfgang Schweickard (saggistica) e Anna Nadotti (traduzione).
Le sezioni in cui il Premio è suddiviso intendono, infatti, rappresentare i tanti ambiti in cui Pavese aveva lavorato: narrativa, editoria, traduzione e saggistica, riconoscendo in ciascuno una personalità che si è distinta nel corso degli anni per passione, cura del lavoro, creatività, continuo confronto con il mondo. È un intento che prende linfa e anima dalle parole di Pavese in Dialoghi con Leucò, “Tu sei tutto nel gesto che fai”.
La giuria del Premio Pavese sarà presente alla cerimonia di premiazione, condotta dalla giornalista e autrice Chiara Buratti, per dialogare e omaggiare i vincitori. La giuria è composta da: Alberto Sinigaglia (presidente della giuria, presidente dell’Ordine dei Giornalisti Piemonte, presidente del Comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese), Gian Arturo Ferrari (figura di rilievo dell’editoria italiana), Giulia Boringhieri (traduttrice, storica dell’editoria, figlia di Paolo Boringhieri che fu amico e collega di Pavese all’Einaudi), Chiara Fenoglio (docente, saggista, giornalista), Claudio Marazzini (presidente dell’Accademia della Crusca), Pierluigi Vaccaneo (direttore della Fondazione Cesare Pavese).
Il premio ai vincitori sarà offerto dalla cantina “I Vignaioli di Santo Stefano Belbo” che consegneranno a ciascun premiato una bottiglia di Moscato d’Asti DOCG 2020 per ogni domenica dell’anno. Con l’edizione 2020 del Premio nasce la collaborazione tra la Fondazione Cesare Pavese e le Cantine Ceretto, proprietarie assieme alla famiglia Scavino de “I Vignaioli” di Santo Stefano, con l’obiettivo di celebrare il connubio tra cultura contadina e letteraria che caratterizza l’anima di una terra, quella di Langa riconosciuta in tutto il mondo grazie alle sue unicità.
Il tartufo d’Alba, offerto dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, sarà il consueto ospite della giornata di premiazione a ulteriore suggello del dialogo tra le eccellenze del nostro territorio.
Il Premio Pavese 2020 si arricchisce di una sezione dedicata alle scuole. Nel corso della premiazione di domenica 25 ottobre verranno premiati i ragazzi delle scuole che hanno partecipato al concorso dedicato ai temi del romanzo “La luna e i falò”. L’Associazione per il Patrimonio dei Paesaggi Vitivinicoli di Langhe Monferrato e Roero e la Fondazione Cesare Pavese metteranno a disposizione della scuola vincitrice materiale didattico a sostegno dell’istruzione in un periodo complesso per tutte le scuole d’Italia.
Durante la cerimonia, l’illustratore Paolo Galetto, conosciuto in Italia soprattutto per i suoi acquerelli letterari e apprezzato in tutto il mondo per il suo tratto poetico, presenterà il dipinto originale dedicato a Pavese e realizzato per i settant’anni della scomparsa dello scrittore. «Mi piace molto l’atto del disegnare – spiega Paolo Galetto – e mi piace molto la prima parte della nostra vita, l’infanzia. Allora ho deciso di disegnare Pavese bambino, immaginare la fantasia come un ritratto visto da dietro, su un tappeto, foglia volante, che ha profumo di campagna e di mare. Inoltre l’infanzia è la cosa più distante dall’idea dell’autodistruzione, dal suicidio. In questo modo mi sembra di perdonare e farsi perdonare da Pavese».
Gli altri appuntamenti della due giorni pavesiana, inizialmente previsti per sabato 24 e domenica 25 ottobre, sono rimandati, in attesa di poterli programmare dal vivo e in sicurezza quando la situazione di emergenza da contagio Covid-19 sarà rientrata.
Nella foto la cerimonia del Premio Pavese nel 2019