Dom. Nov 24th, 2024

 

Il sindaco di Asti Maurizio Rasero ha scritto una lettera al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio per chiedergli, in sostanza, la chiusura nei giorni di Pasqua e Pasquetta degli esercizi della grande distribuzione. Questo il testo:

“L’approssimarsi delle festività pasquali impone alcune riflessioni che consentono, ed eventualmente suggeriscono, scelte politiche che di fatto vanno incontro alle esigenze di numerosi cittadini.
Ancora una volta, in questi lunghi mesi e, soprattutto, in queste ultime settimane di chiusura dovuta al lockdown della terza ondata, i dipendenti dei supermercati e delle aziende della grande distribuzione (alimentare) hanno fatto ampiamente la loro parte, garantendo alla comunità un servizio essenziale. È evidente, infatti, che il loro operato ha consentito la fornitura di generi di prima necessità 7 giorni su 7 con ampi orari di apertura delle attività stesse e che proprio tali ampi orari di apertura hanno oggettivamente facilitato la distribuzione dei clienti, limitando quindi, il più possibile, gli assembramenti.

Per questo motivo, come l’anno scorso, sono a chiederti di immaginare la chiusura di queste strutture nelle giornate di Pasqua e di Pasquetta, non solo per consentire a tutti questi lavoratori di trascorrere tali festività in famiglia, ma anche per consentire loro di godersi un po’ di meritato riposo.

Mancano ancora 10 giorni alla Santa Pasqua e l’eventuale tempestiva adozione di un provvedimento in tale direzione consentirà alla clientela di queste attività di organizzarsi per gli acquisti e di rifornirsi nel lasso di tempo rimanente, senza trovarsi spiazzati dall’apprendere all’ultimo la notizia di una chiusura, recandosi in massa in queste strutture all’ultimo minuto utile.

Mi rivolgo a te, poiché l’anno scorso, per contenere l’aggravamento del rischio sanitario nella mia città, con ordinanza sindacale n. 24 del 6 aprile 2020 avevo disposto la chiusura degli esercizi commerciali, salvo poi essere ripreso dal Prefetto della mia Provincia che, con sua nota dell’ 8 aprile, chiedeva di ritirare le ordinanze adottate in materia in quanto viziate giuridicamente, e solo il tuo intervento con D.P.R.G. n. 41 del 9 aprile 2020 aveva posto termine alla querelle.

Ti chiedo cortesemente di valutare con attenzione la mia richiesta e di provvedere se possibile”.

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