La Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, dopo gli appuntamenti itineranti nelle colline circostanti, è tornata quest’anno ad Alba per la sua tradizionale presentazione al territorio. Palcoscenico dell’evento, martedì 14 settembre, il Pala Alba Capitale della Cultura d’Impresa, dove nel maggio scorso era stato svelato il tema della 91ª edizione, che dal 9 ottobre al 5 dicembre porterà nuovamente l’inebriante profumo del Tuber magnatum Pico tra le colline di Langhe, Monferrato e Roero.
Anticipato dal tradizionale appuntamento con il Capodanno del Tartufo – celebrato nell’inedita cornice degli spazi di Orsolina28, a Moncalvo, con l’evento “Tuber Primae Noctis”, in cui dopo il fermo biologico si brinderà alla prima alla cerca per i trifolao –, si alza il sipario sull’appuntamento più atteso dell’autunno albese, che annuncia un nuovo corso: “Connessi con la natura” – questo il tema per il 2021 – vedrà affiancarsi alla centralità dell’enogastronomia l’attualità di una sfida quanto mai contemporanea, quella della sostenibilità.
La 91ª edizione della Fiera, dunque, sarà caratterizzata da una decisa svolta che terrà conto dei temi più contemporanei, quali la tutela ambientale, il cambiamento climatico e la sostenibilità, intesa non solo nella sua accezione ambientale, ma declinata anche lungo le direttrici sociali ed economiche, percorrendo il sentiero delle opportunità della transizione energetica verso un’economia a emissioni zero.
Il cuore della Fiera rimarrà il Mercato Mondiale del Tartufo Bianco d’Alba, all’interno del Cortile della Maddalena, unitamente alla rassegna Albaqualità, e all’Alba Truffle Show (impreziositi dalle Analisi Sensoriali del Tartufo curate dai giudici del Centro Nazionale Studi Tartufo, dalle Wine Tasting Experiences dedicate ai grandi vini di Langhe, Monferrato e Roero e dai tanti gli chef che firmeranno i Foodies Moments).
La principale novità di quest’anno sarà invece rappresentata dal progetto Dawn to Earth, che collegando Alba con il resto del Pianeta porterà a dialogare tra loro – nel ciclo di incontri “Sostenibilità Incrociate” – personaggi del mondo dell’alta finanza, dell’innovazione digitale, dell’artigianato d’eccellenza, dell’alta moda, dell’arte, della musica, del design e della cultura e, ovviamente, della cucina d’autore: comune denominatore di questa simbolica tavola conviviale, nell’ultimo weekend di ottobre, sabato 30 e domenica 31, sarà la sostenibilità.
Tra le altre novità, significativo è il percorso avviato dall’Ente Fiera per ottenere la certificazione ISO 20121, demandata a Bureau Veritas Italia, che vigilerà sull’implementazione di un sistema di gestione della Fiera del Tartufo Bianco d’Alba in linea con i requisiti di sostenibilità dello standard internazionale sulla gestione sostenibile degli eventi. L’obiettivo è quello di minimizzare l’impatto sull’ambiente e al contempo valorizzare le ricadute positive sulle persone e sul territorio.
«Il cambiamento climatico si fa sentire sempre più, tanto da averci spinto a posticipare di una settimana l’apertura della Fiera, seguendo lo slittamento della stagione tartufigena. Quella della sostenibilità è una sfida attuale e non più rimandabile, e rappresenta la svolta che quest’anno abbiamo deciso di imprimere all’evento, dopo la prima in cui ci eravamo concentrati sullo spostamento del focus dal prodotto, il Tartufo Bianco d’Alba, al suo utilizzo nell’alta cucina, con il coinvolgimento di numerosi chef stellati del territorio, nazionali e internazionali, accanto ai cuochi di trattorie e osterie di Langhe, Roero e Monferrato, custodi della tradizione gastronomica locale – afferma la Presidente dell’Ente Fiera Internazionale del Tartufo Bianco d’Alba, Liliana Allena –. Sarà un’edizione con tante conferme e diverse novità, che per 9 settimane animerà l’autunno del territorio di Langhe e Roero, del Monferrato con Asti e della Città di Torino».
«La Città di Alba, Capitale della Cultura d’Impresa 2021 e prossima sede della Global Conference on Wine Tourism, è capofila di un territorio straordinario, capace di giocare in squadra con tutti gli attori del sistema territoriale – aggiunge il sindaco della Città di Alba Carlo Bo –. La natura ci dona il pregiato Tartufo, i grandi vini e gli straordinari prodotti agricoli che contribuiscono a rendere eccezionale l’accoglienza per migliaia di visitatori, da ogni parte del mondo. Alla natura e alla straordinaria opera di modifica messa in atto dall’uomo dobbiamo la bellezza delle nostre colline. A noi non resta che preservare questa meraviglia, valorizzandola senza rovinare questo patrimonio, non per niente tutelato dall’Unesco, che non appartiene a noi: lo abbiamo ricevuto in eredità dai nostri padri e ne siamo semplicemente custodi, in attesa di consegnarlo alle generazioni future».
«Se 550 mila persone visitano ogni anno le nostre colline Unesco, e da ogni parte del mondo le considerano il gotha del turismo del gusto, è grazie alla forza di prodotti d’eccellenza come i nostri vini e di un ambasciatore straordinario qual è il Tartufo Bianco d’Alba – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. La Fiera, fin dalla sua nascita, è stata un motore fondamentale di promozione non solo per questo prodotto unico della nostra terra, ma per tutto il territorio piemontese e italiano. Per questo siamo molto felici di presentare questa nuova edizione, che ha il profumo inconfondibile del tartufo, ma anche della ripartenza. E noi faremo in modo di rendere questo evento imperdibile e sicuro sotto ogni profilo, anche sanitario. Perché da sempre la Fiera del Tartufo Bianco d’Alba è nel mondo garanzia di qualità».