Domenica 18 febbraio ad Alba, in tanti hanno partecipato alla fiaccolata contro tutti i fascismi ed i razzismi, organizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, (An.p.i.) sezione di Alba.
Il corteo è partito da piazza Michele Ferrero poco dopo le 18, ha attraversato via Maestra e piazza del Duomo arrivando in piazza Rossetti.
In testa alla fiaccolata lo striscione “contro il neo fascismo contro l’intolleranza” portato da cinque bambini. Dietro, i gonfaloni e poi i sindaci di Alba, Bra, Barbaresco, La Morra, Roddi, Roddino, Novello, Trezzo Tinella, Cherasco, Grinzane Cavour, solo per citarne alcuni, accanto ad assessori e consiglieri comunali albesi e a tante persone, anche straniere, arrivate a manifestare il proprio “no” verso ogni forma di intolleranza.
Tante fiaccole e numerosi cartelloni in una camminata giunta davanti al monumento simbolo della Resistenza e della Libera Repubblica di Alba realizzato da Umberto Mastroianni e collocato davanti alla casa di Beppe Fenoglio, oggi sede dell’omonimo Centro Studi.
Qui, le parole del Sindaco di Alba, del presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – sezione di Alba e vicepresidente comitato provinciale A.n.p.i., di Lorenza Balbo figlia di Piero, più noto con il nome di battaglia “Poli”, comandante della Seconda Divisione Langhe, figlio di Giovanni Pinin Balbo caduto in battaglia a Valdivilla il 24 febbraio del 1945.
Duranti gli interventi sono stati ricordati i duramente conquistati valori della democrazia, dell’uguaglianza, della libertà, prima della lettura della poesia “Casa” scritta dalla poetessa somala Warsan Shire e letta da Augusto Dalmasso.