Palazzo Ottolenghi, noto esempio di dimora gentilizia del barocco piemontese, rivivrà i suoi fasti con il recupero delle tappezzerie, delle pavimentazioni, degli arredi e offrirà al visitatore uno sguardo sul secolo XIX, in particolare il periodo in cui il palazzo fu di proprietà della famiglia Ottolenghi, tra il 1851 e il 1932, senza spingersi a riprendere fasi costruttive e decorative più antiche.
Sono stati infatti consegnati, riferisce Stefania Morra, vicesindaco e assessore con delega ai Lavori Pubblici e al Progetto Vino e Cultura, i lavori compresi all’interno dell’asse VI denominato “Sviluppo Urbano Sostenibile” del Programma Operativo regionale (Por) finanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2014-2020 (Fesr).
La costruzione del piano strategico, denominato “Asti: vino e cultura” ha visto il coinvolgimento di numerosi soggetti portatori di interesse presenti sul territorio astigiano e si è basata su specifiche analisi del contesto socioeconomico e territoriale. Il Piano comprende una serie di azioni di recupero funzionale, restauro, riqualificazione, efficientamento energetico, in città e sul territorio, in attuazione degli obiettivi specifici individuati.
«Il completamento del restauro conservativo del piano nobile di Palazzo Ottolenghi – aggiunge il sindaco Maurizio Rasero – si inserisce nel quadro delle strategie e degli obiettivi costruito dal Piano, come una azione di “potenziamento dell’offerta culturale per il turista ed il cittadino».
Il progetto prevede il recupero architettonico e funzionale dell’intero complesso di Palazzo Ottolenghi, suddividendo l’azione in 2 lotti distinti.
Il lotto I, prevede il completamento del restauro conservativo del piano nobile, già avviato nel 2014 con gli interventi nello scalone, nel salone e nella sala adiacente “sala dei ritratti di famiglia”, e interessa tutte le sale della manica prospiciente corso Alfieri, situate a destra ed a sinistra del nucleo già restaurato.
I lavori consistono nel restauro degli infissi lignei ed eventuale sostituzione di quelli irrecuperabili con analoga fattura e specchiatura, nella rimozione dell’impiantistica “a vista”; dotazione di impiantistica su colonna in scocca metallica per la localizzazione e l’alloggiamento delle tecnologie necessarie (Totem), nella Rimozione degli strati sovrapposti incoerenti (Linoleum, laminati ecc.) e sostituzioni con elementi congrui non in contrasto con l’apparato: interventi di restauro dei pavimenti originali.
Per quanto riguarda le volte, si procederà all’esecuzione di analisi, sondaggi e verifiche di stabilità con successivi interventi di consolidamento; Interventi di restauro per il recupero della superficie pittorica originale
È previsto inoltre il restauro conservativo di elementi decorativi, arredi e stoffe.
Al termine dei lavori, sarà ridata vita alle sale auliche della famiglia Ottolenghi cercando di riproporre gli ambienti e gli arredi dell’epoca, utilizzando quanto rimasto tra mobilio, suppellettili, quadri e opere d’arte (Il Museo di sè stesso).
Nelle sale in cui non sarà possibile riallestire l’originario arredo, per mancanza del ritrovamento degli stessi, verranno raccontate le opere e la grande attività filantropica della nobile famiglia ebrea degli Ottolenghi, (giunta in Asti da Acqui prima del 1793) con un allestimento multimediale.