Con il rapporto “Mal’Aria di città 2023: cambio di passo cercasi”, sono stati recentemente diffusi da Legambiente i dati riguardanti la qualità dell’aria, che annoverano Asti tra le peggiori città in termini di superamento dei limiti giornalieri di Pm10.
Tali significativi ed impattanti sull’ambiente e sulla salute pubblica, benché non inattesi, a fronte delle considerazioni che da lungo tempo si stanno facendo a livello di Bacino Padano, anche per contestare le sanzioni decise dall’Unione Europea: la penalizzazione geografica che subisce la Pianura Padana per via delle condizioni orografiche, che non favoriscono la dispersione degli inquinanti ed il contributo all’accumulo degli inquinanti, determinato in maniera rilevante dalle condizioni meteorologiche e climatiche della Pianura Padana.
Le proposte di Legambiente per rendere le nostre città più vivibili e sostenibili sono, pertanto, sicuramente condivisibili e devono essere prese in considerazione vista la situazioni rilevata: zone a zero emissioni, città 30 km all’ora, potenziamento del trasporto pubblico, elettrificazione autobus e sharing mobility.
Il sindaco Maurizio Rasero a tal proposito evidenzia: «Questa città ha adottato già numerose misure che perseguono i medesimi obiettivi delle citate proposte di Legambiente, ossia l’allargamento della Ztl, l’ampliamento delle piste/corsie ciclabili, la progettazione di stazioni per le biciclette, i provvedimenti di limitazione dei veicoli maggiormente inquinanti, l’estensione del divieto di accensione degli impianti di riscaldamento, le indicazioni semaforiche dei livelli di allerta antismog, l’installazione di infrastrutture di ricarica elettrica dei veicoli, nonché la possibilità di adesione al programma Move In. Inoltre, questa Amministrazione ha in serbo ulteriori interventi che mirano a mitigare gli effetti di stagnazione degli inquinanti atmosferici provocate dalle citate condizioni sfavorevoli a cui le città della Pianura Padana sono soggette. Aggiungo che siamo inoltre in attesa dell’invio da parte di Anas dello studio di fattibilità del collegamento Sud Ovest che, come ricordato più volte, è un’opera importante per diminuire drasticamente il traffico veicolare in città portando così una sensibile riduzione dell’inquinamento atmosferico urbano».
L’assessore all’Ambiente Luigi Giacomini precisa: «Occorre, tuttavia, anche la collaborazione dei cittadini sia in termini di rispetto delle limitazioni disposte sia in termini di fruizione delle infrastrutture che sono e verranno messe a disposizione per la riduzione del traffico veicolare. Aggiungo inoltre che sono in corso valutazioni e quanto prima adotteremo ulteriori misure».
Il Comune precisa infine che il valore medio annuo di polveri presso la stazione D’Acquisto è rimasto invariato, ossia pari a 29 microgrammi al metro cubo, nel 2021 e nel 2022 e presso la stazione Baussano è cresciuto del 16%, ossia pari a 36 microgrammi al metro cubo nel 2022 di contro ad un valore di 31 microgrammi al metro cubo nel 2021; tali valori (31 e 36) corrispondono entrambi ad una qualità denominata moderatamente buona.
Inoltre il dato che ha penalizzato la città di Asti nel rapporto di Legambiente deriva dalla stazione di misura dell’inquinamento da traffico situata presso la scuola Baussano (che ha registrato ben 79 superamenti nel 2022, contro i 59 relativi al 2021), ossia limitrofa all’area in cui nel 2022 si è creata la maggior congestione di autoveicoli nel periodo di chiusura del cavalcavia Giolitti.
La stazione di misura dell’inquinamento di fondo della città di Asti, posizionata presso la scuola D’Acquisto, ha tuttavia evidenziato un numero di superamenti nel 2022 pari a 43, inferiori ai superamenti rilevati nell’anno 2021, pari a 47, ossia un andamento leggermente migliorativo e, comunque, non così peggiorativo quanto quello rilevato dalla stazione Baussano.